Connelly Michael - Harry Bosch 04 - 1995 - L'ombra del coyote by Connelly Michael

Connelly Michael - Harry Bosch 04 - 1995 - L'ombra del coyote by Connelly Michael

autore:Connelly Michael [Connelly Michael]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni Piemme
pubblicato: 2011-03-28T22:00:00+00:00


26

Quando arrivarono, la combinazione di troppa birra e troppo sole gli aveva fatto venire il mal di testa, così Bosch declinò l’invito a cena di McKittrick dicendo che era stanco e salì in macchina. Prese dalla ventiquattr’ore un paio di pastiglie e le ingoiò subito, senz’acqua, sperando che facessero effetto in fretta. Quindi tirò fuori il blocco e rilesse gli appunti che aveva preso mentre McKittrick raccontava la sua storia.

Quell’uomo gli era piaciuto. Forse vedeva in lui qualcosa di se stesso.

McKittrick era tormentato dall’idea di aver lasciato perdere un caso, di non aver fatto la cosa giusta. E Bosch si sentiva colpevole per la stessa ragione: anche lui l’aveva ignorato per anni. Adesso stava cercando di recuperare, e anche McKittrick, ma entrambi sapevano che poteva essere troppo tardi.

Bosch era incerto su quale sarebbe stata la sua prossima mossa, una volta tornato a Los Angeles. Gli sembrava che l’unica possibilità fosse quella di incontrare Conklin, ma era riluttante a farlo, temendo che, se si fosse presentato solo con i suoi sospetti e senza prove, il confronto sarebbe stato viziato in partenza.

Fu sopraffatto da un’ondata di disperazione. Non era quella la conclusione che si aspettava. Conklin aveva resistito per quasi trentacinque anni, non sarebbe crollato adesso, davanti a lui. Gli serviva qualcos’altro. Ma non sapeva dove cercarlo.

Avviò il motore, ma non si mosse dal parcheggio. Invece, mise l’aria condizionata al massimo e aggiunse quello che gli aveva raccontato McKittrick all’insieme di informazioni di cui era già in possesso. Quindi cominciò a elaborare una teoria. Secondo Bosch, prendere i singoli fatti, concatenarli e formulare un’ipotesi era una delle componenti fondamentali di un’indagine. L’importante era non affezionarsi a uno schema, ma riuscire a cambiare il proprio punto di vista.

Dal racconto di McKittrick appariva chiaro che Fox aveva goduto di un certo potere su Conklin. Ma perché? Fox faceva affari con le donne, quindi l’ipotesi era che quel potere gli venisse da una o più donne. Gli articoli che aveva letto dicevano che Conklin era scapolo. È vero che la morale dell’epoca non imponeva a un pubblico funzionario, in corsa per la più alta carica della procura, di fare voto di castità, ma nemmeno di essere vittima, in privato, degli stessi vizi che attaccava in pubblico. Se fosse emerso un fatto del genere, Conklin avrebbe potuto dire addio alla sua carriera e abbandonare la sua campagna moralizzatrice. Quindi, concluse Bosch, se era quello il punto debole di Conklin, se per i suoi svaghi era passato attraverso Fox, quest’ultimo aveva in mano la carta vincente. Il che spiegava le strane circostanze in cui si era svolto il suo interrogatorio.

Quella teoria valeva anche se le cose fossero andate oltre, cioè se Conklin avesse fatto qualcosa di più che cedere ai piaceri del sesso: se, per esempio, avesse ucciso una delle donne che gli aveva mandato Fox. Nel ca-so specifico, Marjorie Lowe. Poteva essere questa la ragione per cui Conklin era sicuro dell’innocenza di Fox, e giustificava anche il fatto che si fosse preoccupato di lui e più tardi l’avesse fatto lavorare per la sua campagna elettorale.



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